Storie di famiglia
Borghi ricchi di storia e tradizione, magici paesaggi, natura incontaminata.
La nostra azienda nasce in Valnerina, una valle incantata nel cuore della verde Umbria, a pochi passi dalla Cascata delle Marmore, terra di tartufi, da sempre.
Un territorio speciale dove si conserva la naturalità dei prodotti, dei quali garantiamo la genuinità.
Il tartufo è parte essenziale della cultura gastronomica di quest’area dell’Italia centrale, dove la produzione di tartufo di ottima qualità è presente tutto l’anno.
Qui la natura è la vera protagonista: i boschi sono intensi, i paesaggi unici e spettacolari. In questo scenario montano attraversato dall’acqua, si rivela l’oro della terra al quale è legato un capitale collettivo di storia, di tradizioni e di cultura che è valso la candidatura a “patrimonio immateriale” dell’Unesco.
Da oltre mezzo secolo la nostra famiglia si dedica con passione alla raccolta del tartufo.
Ogni giorno siamo impegnati a raccontare storie che regalano scrigni di sapori apprezzati in tutto il mondo.
Storie che incantano, con i loro ritmi lenti, in una terra, l’Umbria, ricca di acqua e di natura, dove tutto è ancora a misura d’uomo e dove si raccoglie il frutto più prezioso.
La nostra meravigliosa avventura comincia nel 2007, dopo aver fatto tesoro sia della passione di famiglia, coltivata da papà, che dello spirito imprenditoriale, del coraggio e dell’intraprendenza del nonno materno Romano Arbuatti, le cui iniziali, A.R., sono la nostra firma.
Elisabetta e Leonardo Matteucci
Leonardo Matteucci
Amministratore
Elisabetta Matteucci
Amministratore
Crescita e innovazione con solide radici nella tradizione
Entrare nel settore agroalimentare è stata una scommessa per noi, che con un pizzico di incoscienza e tanto coraggio abbiamo realizzato il nostro sogno e ora puntiamo ad implementare la filiera corta, attraverso l’acquisto di terreni per realizzare nuovi impianti tartufigeni.
Tutto è cominciato con un piccolo laboratorio, che piano piano ha raggiunto anche l’estero, toccando prima l’Europa e poi il mercato asiatico. Con passione e professionalità sviluppiamo ricette personalizzate per importatori e distributori.
Insieme ai tartufi vogliamo diffondere nel mondo la bellezza del territorio umbro, accompagnando il tutto da artigianalità, alta qualità, dinamicità e un ottimo servizio offerto al cliente finale, le cui richieste vengono puntualmente soddisfatte.
Filosofia produttiva
- L’alta qualità dei nostri prodotti.
- L’accurata selezione e l’attenzione alla classificazione tra super extra, extra e prima scelta.
- La cura e l”amore nella ricerca e nella raccolta.
- Il rispetto dei metodi artigianali.
- Il gusto della tradizione che gelosamente tramandiamo di generazione in generazione.
Questi sono i nostri principi.
Le linee-guida che ispirano la nostra attività e che orgogliosamente ci permettono di spiegare del perchè ci differenziamo da chi di artigiano si fregia solo del nome.
Serviamo prodotti qualitativamente superiori per genuinità, freschezza e artigianalità, perché per noi questo è il solo modo per rispondere alle sempre più esigenti e selettive richieste dei nostri Clienti.
Una nobile passione
Il tartufo è un pregiato fungo che deve essere trasformato perché sulle tavole possa arrivare un risultato di qualità, esaltato da fedeli tradizioni gastronomiche territoriali. La sua storia e quella della sua raccolta sono lunghe secoli e si intrecciano di memorie e di sacralità. E’ Plinio il Vecchio, scrittore e naturalista latino, che nel I secolo d.C. narra come il prezioso tartufo sia il frutto di acqua, calore e fulmini. Giove, signore dell’Olimpo, scaglia un fulmine vicino ad una sacra quercia che dalle sue radici partorisce il tartufo. Protagonista indiscusso delle mense di nobili e alti prelati, il tartufo è da sempre un cibo altamente apprezzato il cui aroma provoca un effetto quasi estatico. Vive sottoterra in simbiosi con le radici di alcuni alberi tra cui proprio la quercia, il leccio, il pioppo e il tiglio, da cui si nutre traendone acqua, sali minerali, fibre e sostanze organiche. Dove c’è un tartufo, la natura respira ed è intatta: è infatti considerata una vera sentinella ambientale, perché non tollera l’inquinamento e tutto ciò che risulta dannoso alla natura stessa. Prima del cane, nella tradizione, è il maialino, figura quasi mitologica, a raccogliere i tartufi, un vero e proprio ghiottone e dall’olfatto raffinatissimo.
Una nobile passione
Il tartufo è un pregiato fungo che deve essere trasformato perché sulle tavole possa arrivare un risultato di qualità, esaltato da fedeli tradizioni gastronomiche territoriali. La sua storia e quella della sua raccolta sono lunghe secoli e si intrecciano di memorie e di sacralità. E’ Plinio il Vecchio, scrittore e naturalista latino, che nel I secolo d.C. narra come il prezioso tartufo sia il frutto di acqua, calore e fulmini.
Giove, signore dell’Olimpo, scaglia un fulmine vicino ad una sacra quercia che dalle sue radici partorisce il tartufo. Protagonista indiscusso delle mense di nobili e alti prelati, il tartufo è da sempre un cibo altamente apprezzato il cui aroma provoca un effetto quasi estatico. Vive sottoterra in simbiosi con le radici di alcuni alberi tra cui proprio la quercia, il leccio, il pioppo e il tiglio, da cui si nutre traendone acqua, sali minerali, fibre e sostanze organiche. Dove c’è un tartufo, la natura respira ed è intatta: è infatti considerata una vera sentinella ambientale, perché non tollera l’inquinamento e tutto ciò che risulta dannoso alla natura stessa. Prima del cane, nella tradizione, è il maialino, figura quasi mitologica, a raccogliere i tartufi, un vero e proprio ghiottone e dall’olfatto raffinatissimo.
Oggi in Italia non è più consentito l’utilizzo del maiale, al quale viene sostituito il cane addestrato e coinvolto in un processo che non solo tutela l’animale, ma anche il tartufo e l’ambiente circostante.